Cosa sono

L’olio e il grasso alimentare, dopo la cottura, acquisiscono composti carboniosi, antiossidanti e conservanti; sono nocivi e non possono essere riutilizzati; sono definiti esausti in quanto perdono le caratteristiche organolettiche e diventano rifiuto.

Da stime ricavabili dalla letteratura tecnica del settore, si ritiene che il quantitativo di oli alimentari disponibile per essere immesso al consumo sia di circa 1.500.000 tonnellate per anno con variazioni limitate derivanti soprattutto dagli stoccaggi e dell’import-export.

La quantità immessa al consumo per la cottura è valutata in 360.000 tonnellate pari al 24% del totale (dato derivante dalla valutazione dei bilanci consortili del settore).

La perdita in cottura è valutata nel 30% circa pari a 110.000 tonnellate. Di conseguenza la produzione del rifiuto approssimativa risulta essere di 250.000 tonnellate di cui il 32% è utilizzato nelle attività di ristorazione (80.000 tonnellate), il 12% nell’industria alimentare (30.000 tonnellate) e ben il 56% è imputabile al consumo domestico (140.000 ton.), cioè l’olio che noi tutti utilizziamo per cucinare nelle nostre case