Presentazione studio IRSA-RENOILS-UTILITALIA

Studio condotto da Giuseppe Mininni, Camilla Braguglia e Carlo Pastore (Irsa-CNR) con la collaborazione di Utilitalia

Così come per tutte le frazioni di rifiuti urbani anche per gli oli grassi animali e vegetali la raccolta differenziata è l’unica modalità concretamente possibile per favorirne il riciclo trasformandoli con impianti adeguatamente attrezzati in risorsa già oggi ampiamente commercializzata (biodiesel). Come evidenziato dallo studio promosso da RENOILS e condotto da IRSA-CNR con il supporto organizzativo di UTILITALIA, il destino più comune per gli oli esausti prodotti nelle nostre case rimane lo scarico nei lavandini. Un problema che probabilmente riguarda anche alcuni esercizi commerciali ancora non raggiunti dalla capillare rete di raccolta messa in piedi da consorzi come RenOils.

Lo studio RenOils ha avuto l’obiettivo di quantificare sperimentalmente la presenza di oli e grassi animali e vegetali nelle acque reflue urbane trattate da numerosi impianti di depurazione gestiti nell’ambito del servizio idrico integrato (S.I.I). I dati della letteratura internazionale, basati sulla gestione delle acque reflue negli U.S.A., stimano la concentrazione di oli nelle acque reflue urbane nell’intervallo di 50-100mg/L (COD corrispondenti di 150-300 mg/L) a fronte di un COD complessivo tipico delle acque reflue urbane di 400-500 mg/L. Perciò il 15-20% del carico organico in ingresso all’impianto potrebbe essere attribuito agli oli e grassi animali e vegetali.

La presenza di oli e grassi nelle acque reflue urbane può presentare, oltre che la perdita di una risorsa preziosa, anche problemi dovuti all’ostruzione delle condotte fognarie dovute alla formazione di saponi di calcio, all’incremento dei consumi energetici per l’ossidazione biologica del carbonio organico associato e all’arricchimento nei fanghi di depurazione con problemi per il loro recupero.

Lo studio è stato condotto attraverso tre campagne di campionamento (agosto-settembre 2019, novembre-dicembre 2019, maggio luglio 2020) delle acque reflue in ingresso a 40 impianti di depurazione in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio gestiti da 12 imprese del S.I.I.

Lo studio ha evidenziato come la presenza di oli e grassi nelle acque reflue sia alquanto variabile (dovuta a stagionalità e contesto geografico) con un valore mediano di concentrazione per le tre campagne nell’intervallo 5-9 mg/L, sensibilmente inferiore a quelli della letteratura americana. I valori massimi riscontrati (32-90mg/L), tuttavia, sono prossimi ai picchi degli U.S.A. Il COD associato agli oli e grassi animali e vegetali è risultato pari al 7-8% del COD del refluo. Si è stimato che l’improprio scarico di oli e grassi nelle civili abitazioni sia pari a circa 1 kg/(ab × anno), che portano a una stima su tutto il territorio nazionale di 60.000 – 70.000 t/anno, circa il 25% della produzione di oli e grassi animali e vegetali esausti.

Uno specifico approfondimento fatto nella provincia di Brindisi ha evidenziato una capacità di raccolta massima di 0,26kg/ (ab × anno), quindi con significativi margini di incremento nei prossimi anni

relazione oli e grassi per renoils-finale